20 Mag Un anno di GDPR: da ora sanzioni amministrative a pieno regime
Il primo compleanno del GDPR (Regolamento Generale sulla protezione dei dati), segna una tappa importante su diversi fronti.
Tale anniversario ha stimolato e stimolerà nei prossimi giorni, molti commenti ma tra tutti vale la pena di richiamare per la sua autorevolezza il discorso fatto dal Presidente dell’Autorità Garante Antonello Soro in occasione della relazione annuale alla Camera dei Deputati.
Soro, ha sottolineato che, negli ultimi anni la protezione dei dati, ha visto mutare profondamente il proprio orizzonte, diventando essenziale presidio di libertà e democrazia.
Nel contesto digitale in cui viviamo, i dati siamo noi e la protezione dei dati equivale alla protezione della libertà e dignità della nostra persona.
Una società democratica non può rimanere estranea a tale esigenza.
Il GDPR, segna – dunque – il compito dell’Europa nell’universo dei dati: coniugare innovazione e dignità dell’uomo.
Compito assai difficile, in quanto lo stesso antagonismo commerciale tra le potenze mondiali, sottende una competizione per l’egemonia tecnologica, la conquista del possesso e sfruttamento dei dati.
Alcuni dei più noti scandali da Cambridge-Analytica a Facebook-Whatsapp lo dimostrano.
Senza trascurare la realtà cinese, laddove la totale assenza di norme a tutela della privacy favorisce una sostanziale osmosi tra i provider e il Governo cinese che, anche per ragioni culturali, può massivamente raccogliere dati personali da riutilizzare per le finalità più diverse.
Allora, il primato culturale dell’Europa – come affermato da Antonello Soro – è quello di promuovere sempre più la democrazia nel mondo digitale, mettendo la tecnica a servizio dell’uomo secondo il principio di responsabilità.
Sul piano pratico, il primo compleanno del GDPR segnerà, in Italia, il passaggio alla piena applicazione delle sanzioni amministrative previste in caso di violazioni della normativa nazionale ed europea in materia di privacy.
Il Decreto privacy italiano (D.Lgs. n. 101/18) ha previsto per i primi otto mesi dalla sua entrata in vigore, una fase per così dire di “rodaggio” in cui il Garante, avrebbe tenuto conto, ai fini dell’applicazione delle sanzioni amministrative, della fase di prima applicazione del Regolamento Europeo.
Scaduto tale termine, le sanzioni amministrative a maggio entreranno in vigore a pieno regime.
E ricordiamo che gli importi sono altissimi: vanno dai 10 ai 20 milioni di euro o alternativamente se l’importo è maggiore fino al 2% o al 4% del fatturato mondiale annuo dell’impresa sanzionata.
Le attività GDPR svolte nel 2018
Passando ad alcune delle cifre, pubblicate sul sito del Garante, i numeri principali dell’attività svolta nel 2018 sono:
- riscontro a oltre 5.600 quesiti, reclami e segnalazioni;
- 707 violazioni amministrative contestate, al primo posto i trattamenti illeciti di dati;
- 27 comunicazioni di notizie di reato all’Autorità Giudiziaria;
- sono state effettuate 150 ispezioni;
- l’Autorità ha dato riscontro a 22.800 quesiti;
- le sanzioni amministrative riscosse ammontano a 8 milioni 160 mila euro registrando un aumento del 115% in più rispetto al 2017.
Questi dati fanno riflettere e sono il segno dell’impegno profuso dal nostro Garante per rendere sempre più effettiva la normativa.
Ora siamo in attesa della pubblicazione del piano ispettivo per il secondo semestre 2019, laddove l’attività ispettiva d’ufficio nei primi mesi dell’anno è stata indirizzata soprattutto a controlli sulle società che trattano dati personali per finalità di marketing, profilazione legate alla carta fedeltà, verifica del rispetto da parte di enti pubblici e privati delle condizioni di liceità del trattamento basate sul consenso, obblighi di informativa, durata di conservazione dei dati.
Conclusioni
Il primo compleanno del GDPR, segnerà, in Italia, la fine del settennato di Antonello Soro alla Presidenza dell’Autorità Garante che ha certamente tanto contribuito alla predisposizione ed entrata in vigore del Regolamento Europeo 2016/679.
Il primo compleanno del GDPR, segnerà, per quanto mi riguarda un rinnovato impegno professionale, culturale e umano nel promuovere e partecipare, con il mio modesto contributo, alla riscrittura di questo nuovo e fondamentale diritto di libertà per scommettere ancora una volta tanto sulla persona quanto sul progresso.
Avv. Emanuela Del Vecchio
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